e indietro invece e in fretta ci tornai,
ma in certi miei momenti forse oziosi
mi chiedo dove sei e che cosa fai e come passi i tuoi giorni noiosi,
io che non ti risposi in questa casa mia che sai e non sai.
diastole e sistole. il cuore stritolato da due sillabe.
mi ha detto chi t’ha vista là da poco che sei rimasta quella che eri allora,
un po’ più vecchia, ma quasi per gioco e forse solo appena un po’ signora,
vorrei vederti ora perchè il ricordo mi diventa fioco.
fingere di non sapere che alcune cose non sono poco importanti, e che non passano con il tempo.
e provo a immaginare in un momento per ridere di stare qui con te,
ma sarebbe poi stato un cambiamento? ci penso, ma non sento
che un’ altra ancora ha i soliti perchè.
ci sono motivi che non si possono spiegare. ci sono lacrime in stand-by da giorni, mesi, forse anni. in attesa del disgelo, o di diventare così dure da mutarsi in corazza.
però tu sai che è il gioco d’un istante perchè da allora già lo sentivamo
che possibilità ce ne son tante per quei due tipi che allora eravamo
si ignora elegantemente la verità quando lei scivola tra i ricordi e le favole. fino a quando non si è in grado di chiamarsi con il proprio nome.
io credo che sappiamo che è diverso se le cose son state poi più avare,
le accetti, tiri avanti e non hai perso se sono differenti dal sognare
perchè non è uno scherzo sapere continuare.
a volte ci vuole coraggio ad andare. altre volte il coraggio vero è restare.
son cose spero che perdonerai com’io ti ho perdonato ormai a quest’ora,
come se fossi solo un piantaguai, il “but I love him” che gli urlasti allora,
così ti canto ancora in questa casa mia che sai e non sai..