quando #iovadoinbiblioteca a città sant’angelo, in provincia di pescara, sono sempre contenta.
ho scoperto la biblioteca comunale “nicola castagna” il primo anno che ho insegnato all’istituto omnicomprensivo “spaventa”: in occasione di un mese dedicato alla lettura furono portate le classi in visita e mi ritrovai accompagnatrice.
per me fu un colpo di fulmine.
cos’ha di tanto speciale? è in un edificio antico? è spaziale? ha robottini inservienti come al cyber fujiama?
no, niente di tutto questo. è che quando entri sei già in sala lettura. e la sala lettura è costituita da pareti attrezzate con i libri di narrativa.
è come sentirsi dire: siediti, chè ti racconto una storia.
a partire dagli anni sessanta, la biblioteca è stata di volta in volta sotto la responsabilità e la gestione del bibliotecario giuseppe petrei (fino al 1995); del caposettore silvano savini (fino al 2010), cicerone generoso per questo post; e del “signor luigi” – addetto dalla memoria stupefacente – fino al 2021. ora la biblioteca fa capo all’ufficio cultura del comune ed è aperta al pubblico grazie all’avvicendarsi dei ragazzi e delle ragazze del servizio civile, che si stanno occupando anche dell’informatizzazione e registrazione dei volumi per preparare la “nicola castagna” all’inclusione nel servizio bibliotecario nazionale.
il sindaco matteo perazzetti mi ha promesso che nel 2024 tornerà una figura fissa di riferimento.
quando è aperta la biblioteca “nicola castagna” di città sant’angelo: dal lunedì al venerdì 8:30-13:30; il lunedì, il martedì e il giovedì anche 14:30-18:00.
come ci si arriva: essendo in pieno centro storico e per l’esattezza nell’ex monastero francescano dei padri dell’ordine basiliano, ci si deve andare per forza a piedi. se si arriva in treno, la stazione più vicina è montesilvano, ma poi si deve prendere un autobus della tua e, dopo venti minuti circa, scendere al capolinea, ai piedi del borgo.
perché ci vado. perché i libri che trovo qui non li trovo da nessuna parte. perché sono schierati decine di piero chiara, ottiero ottieri, alba de céspedes; perché è custodita gran parte della letteratura italiana e internazionale degli anni sessanta, settanta e ottanta. perché qui ho trovato libri oggi irreperibili, prime edizioni, a volte prime traduzioni. qui ho conosciuto la narrativa ipnotizzante di brianna carafa, qui ho preso in prestito un’edizione de “le ceneri di gramsci” uscita quando pasolini era ancora in vita. il contatto con i libri che oggi chiamiamo “vintage” mi riempie sempre di emozione, mi fa venire in mente la saggezza del tempo che passa.
tra le cose più belle: nella biblioteca “nicola castagna” sono custoditi più di 40mila libri di narrativa, saggistica, scienze sociali, pedagogia, critica letteraria. sono conservati in teca dei tomi dei secoli passati, a partire dal cinquecento; c’è anche una “unica traduzione autorizzata dall’autore” delle “avventure del capitano hatteras” di giulio verne, di fine 1800. delle pergamene medievali sono conservate in cassetti blindati, anti-umidità; la più antica è del 1300.
fino al lockdown sono stati acquistati nuovi libri ogni anno, anche su richiesta del pubblico. alcuni infatti li ho chiesti anche io. colgo l’occasione per chiedere a chi ha in lettura “americanah” da due anni se gentilmente lo può riportare, così lo posso leggere.
ci sono anche: i libri per infanzia e young adults, provenienti dalla sezione ragazzi attiva lungo il corso fino a circa dieci anni fa; tutti i gialli che volete; e un sacco di geronimo stilton.
mi piacerebbe che vi uniste all’hashtag #iovadoinbiblioteca, se vi va, e che parlaste anche voi, sui vostri social network, della biblioteca o delle biblioteche che amate e che frequentate. che ci deste un motivo per innamorarci, uno stimolo per incuriosirci. andiamo in biblioteca, andiamoci, frequentiamola, teniamola in vita.
Pingback: "Diario dell'anno della peste" di Daniel Defoe (Bompiani) | Chili di Libri