un estratto dal mio speciale sulle biblioteche, ospitato dalla rivista “nuovi tempi” di marzo 2024 pubblicata dal centro studi e ricerche vittorio monaco.
Nel mio pellegrinaggio tra le biblioteche mi è stato chiaro che un grande problema di fondo per rinfrescare la loro frequentazione è il poco investimento sul personale. Si può essere assunti in una biblioteca pubblica solo tramite bando, e la Regione non ne ha mai emanato uno da quando le ha prese in carico nel 2014 con la legge Delrio.
Il risultato è che mano a mano che una figura della biblioteca va in pensione, le sue mansioni (e ne sono differenti) vengono inglobate dai colleghi che restano. Inoltre, se il personale è in numero risicato e relegato a orari da ufficio, non solo deve fare i salti mortali per assicurare i servizi, ma non può andare incontro alle concrete esigenze dei cittadini, ossia frequentare la biblioteca fuori l’orario di lavoro.
Fino a che punto ha senso organizzare un evento se lo si può fare solo a metà pomeriggio e può andarci una piccola fetta di popolazione? Quanta possibilità ha, di riempirsi, una sezione per l’infanzia che chiude allo stesso orario in cui i bambini escono da scuola (sono quasi tutte a tempo pieno), nonostante sia decorata e rifornita a puntino?
Poi ho scoperto che il Consiglio regionale ha approvato un testo unico per la Disciplina del sistema culturale regionale. Il 26 aprile 2023 è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Abruzzo ed è reperibile, in tutte e 64 le sue pagine, sul sito dello stesso Consiglio . Lo scorso 23 ottobre la legge è tecnicamente entrata in vigore, sancendo la nascita del Sistema regionale dei Servizi Bibliotecari che comprende biblioteche pubbliche e private.
L’ho sfogliata e mi è stato chiaro che promette di finanziare attività e iniziative per la valorizzazione e la tutela del patrimonio delle biblioteche, nonché la formazione professionale dei bibliotecari, ma avrei voluto darvi per certa anche la promessa di incrementare il personale – il che, tra l’altro, produrrebbe anche nuovi, qualificanti posti di lavoro. Avrei voluto parlarne direttamente all’assessore regionale alla cultura Daniele D’Amario, ma purtroppo non è bastato aver aperto un dialogo con la segreteria nel mese di ottobre e aver ottenuto qualcosa di vicino a un appuntamento: ad oggi, dodici dicembre 2023, alla rivista “Nuovi Tempi” non è stata data interlocuzione. C.M.
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