illudimi che io non sia corpo,
occhio, sorriso o gesto della mano.
maneggiami come una foglia
o piuma di fagiano,
meglio ancora un sasso, o un ramo
che prevede il soffio del vento.
ragionami come un’onda,
un pruno, un’ombra dissestata
fra breccia e marciapiede.
di tutto vorrei solo restare
aria, un moto, un’idea.
un forse detto piano,
dubitando.